Decreto flussi, protesta CasaPound: striscioni in tutta Italia, “l’unica soluzione è la remigrazione”

“Il governo che prometteva il blocco navale apre a 500mila immigrati, pronti anche a manifestare”

Roma, 3 luglio – CasaPound Italia ha affisso nella notte striscioni in decine di città italiane contro il Decreto Flussi varato dal governo, che prevede l’ingresso di 500.000 cittadini stranieri tra il 2026 e il 2028, definiti “manodopera indispensabile” per il sistema economico.

“Il governo di centrodestra che prometteva il blocco navale e il contrasto all’immigrazione, spalanca ora le porte a mezzo milione di immigrati – scrive CasaPound in una nota – contribuendo di fatto alla sostituzione del nostro popolo sotto copertura legislativa. Non siamo di fronte a un’emergenza, ma a un progetto strutturale: un’immigrazione regolare, che accontenta Confindustria, le cooperative e la sinistra e che ha alla base una visione mercantilista dell’essere umano.”

“Ci raccontano che gli italiani non vogliono più fare certi lavori – continua la nota – ma omettono di dire che per quei lavori si offrono paghe da fame, condizioni di sfruttamento e assenza di prospettiva. Il problema dell’immigrazione non è soltanto il degrado delle nostre città ma la distruzione della nostra identità, della nostra continuità e la sostituzione di massa, che questo decreto, di fatto, avalla”. 

CasaPound ribadisce che “l’unica soluzione possibile è un piano nazionale di remigrazione, l’espulsione immediata degli stranieri irregolari e il rimpatrio volontario di chi non si è mai integrato. Non servono nuove promesse o nuovi volti: serve il coraggio di invertire la rotta. Serve restituire dignità agli italiani e garantire realmente la difesa dei confini. Siamo pronti anche a scendere in piazza”.