CasaPound contro il decreto Abodi: giù le mani dalle nostre tradizioni

“TRADIZIONI INALTERABILI. NO DECRETO ABODI”.

Con questa frase riportata sui manifesti, CasaPound Sardegna si erge a difesa delle tradizioni equestri dell’Isola, minacciate dal decreto Abodi.

“Tra i confini che lo Stato non deve valicare”, dichiara il movimento, “c’è quello che separa la tutela dei cittadini dalla limitazione delle tradizioni secolari alle quali sono legati per retaggio.

Nel tentativo ossessivo di imporre un irrealizzabile “rischio zero” nella vita collettiva, le istituzioni, con il decreto Abodi, hanno varcato quel limite. Così, a manifestazioni secolari più antiche della Repubblica stessa verrebbero imposti protocolli di sicurezza soffocanti che ne snaturerebbero lo spirito, omologandone la forma e sottraendo alla comunità il diritto di vivere quel momento nella sua verità primigenia.”

“Tra le tante manifestazioni isolane minacciate da queste pastoie securitarie”, prosegue la nota, “l’Ardia di Sedilo figura tra le più esposte.

Le nuove disposizioni previste per le manifestazioni equestri impongono misure di sicurezza rigide e asfissianti, modellate su eventi sportivi contemporanei e del tutto inadatte a contesti rituali, storici e sacri come l’Ardia.”

“Non possiamo accettare la pretesa di normalizzare l’eccezione, che un rito plurisecolare venga ridimensionato a un protocollo, che lo Stato si arroghi il diritto di impedire alla comunità di vivere quell’attimo come lo vissero i loro padri.

Chi partecipa a manifestazioni plurisecolari lo fa con la piena consapevolezza dei rischi che corre e li accetta in quanto parte del vincolo sacro con la tradizione.

Le tradizioni non si adeguano al presente: lo attraversano. Abbiamo il dovere di tramandarle senza piegarle all’omologazione che tutto livella.”