Roma, 01 febbraio – “Le nuove misure UE non fanno che colpire un settore già fortemente provato dall’aumento dei prezzi del gasolio. Dietro alla scusa di un’agricoltura più ‘green’, si rischia di andare a penalizzare ulteriormente il comparto agricolo europeo che, in questo momento, deve far fronte a norme sempre più stringenti, che lo rendono meno produttivo e competitivo, basti pensare al grano a basso costo proveniente dall’Ucraina che fa piazza pulita del mercato.
Ci troviamo di fronte non a un tentativo di riportare l’agricoltura italiana ed europea a una concezione di produzione non intensiva ma, al contrario, al tentativo di distruggere alla base un settore fondamentale. Investire realmente nell’agricoltura, nella terra, vuol dire salvaguardare il legame che un popolo ha con la propria terra. I produttori agricoli sono uno dei punti di forza della nostra Europa, non possiamo permettere a una banda di burocrati di sacrificarli nel nome di malate logiche di mercato.”